Risultati 2000/2001
28/9 Real Caino - Sporting Abele 4-3
12/10 Sporting Abele - Real Caino 9-1
19/10 Real Caino - Sporting Abele 7-5
26/10 Sporting Abele - Real Caino 3-2
2/11 Real Caino - Sporting Abele 9-1
9/11 Sporting Abele - Real Caino 6-4
16/11 Real Caino - Sporting Abele 5-2
30/11 Sporting Abele - Real Caino 1-3
7/12 Real Caino - Sporting Abele 2-9
14/12 Sporting Abele – Real Caino 3-3
28/12 Real Caino - Sporting Abele 12-4
11/1 Sporting Abele – Real Caino 7-2
18/1 Real Caino - Sporting Abele 3-8
25/1 Sporting Abele – Real Caino 2-3
1/2 Real Caino - Sporting Abele 6-10
8/2 Sporting Abele – Real Caino 2-8
22/2 Real Caino - Sporting Abele 6-9
1/3 Sporting Abele – Real Caino 4-3
8/3 Real Caino - Sporting Abele 4-4
15/3 Sporting Abele – Real Caino 7-6
22/3 Real Caino - Sporting Abele 9-3
5/4 Sporting Abele – Real Caino 2-5
Classifica
REAL CAINO
32
vitt.
par.
sconf.
10
2
10
gol fatti
gol subiti
107
104
SPORTING ABELE
32
vitt.
par.
sconf.
10
2
10
gol fatti
gol subiti
104
107


Marcatori
Guarnaccia (Caino) 25; Inzirillo S. (Caino) 24; Trotta (Abele) 23; Brancati (Abele) 19; Serrano (Caino), Cavadi (Abele, 1 rig.) 14; Ziccone (Abele) 13; Inzirillo G. (Caino), Micciché (Abele) 10; Bombolino (Caino) 8; Inserra (Abele) 7; Fusco (Caino), Giarrusso (Caino) 5; José Manli (Abele) 4; Nociforo (Caino, 2 rig.), Silvano Paxia (Caino), Tommaso Paxia (Caino), Ferdinando Nicotra (Abele) 3; Mauceri (Caino), Cannizzaro (Atletico Giuda, 1 rig.) Moni Giardina (Abele) 2; De Geronimo (Caino), Faillaci (Caino, 1 rig.), Daniele Giardina (Caino), Peres (Caino), Torre (Caino), Fortuna (Abele), Guarnaccino (Abele, 1 rig.), Peluso (Abele), Pennisi (Abele) 1

Tutto l’Eden minuto per minuto

1^ giornata
2^ giornata
3^ giornata
4^ giornata
5^ giornata
6^ giornata
7^ giornata
8^ giornata
9^ giornata
10^ giornata
11^ giornata
12^ giornata
13^ giornata
14^ giornata
15^ giornata
16^ giornata
17^ giornata
18^ giornata
19^ giornata
20^ giornata
21^ giornata
22^ giornata

Ventiduesima giornata (5 aprile 2001)
Sporting Abele - Real Caino 2-5

FORMAZIONI

SPORTING ABELE ATLETICO INSERRA: Guarnaccino, Laurone, Lorenzo Inserra, Nando Inserra, Fabrizio Inserra, Moni Giardina, Cavadi.
REAL CAINO: Faillaci, De Geronimo, Daniele Giardina, Tommaso Paxia, Bombolino, Serrano, Stefano Inzirillo


RETI
Bombolino (Caino); Cavadi (Abele, rig.); Serrano (Caino); Faillaci (Caino, rig.); Paxia (Caino); Cavadi (Abele); Serrano (Caino)

CRONACA
Neanche un arbitro dichiaratamente abelista ferma la rimonta del Real Caino, che agguanta in testa gli odiati avversari sopravanzandoli, però, in differenza reti. Lo Sporting presenta una formazione rinnovata dopo la fusione con l’Atletico Inserra, mentre i Caini ripropongono a centrocampo un ringiovanito
Tommaso Paxia. In vantaggio con una gran conclusione di Bombolino, il Real viene raggiunto grazie a un rigore concesso dall’arbitro Carlo Guarneri, ex giocatore dell’Abele, notoriamente appartenente al temuto clan Cavadi. A calciare dal dischetto è lo stesso compare dell’arbitro, che realizza il pareggio. Ma i Caini non si perdono d’animo e mettono al sicuro il risultato. Prima va in gol Serrano; poi, su un’altra offensiva del Caino, l'arbitro fischia un rigore contro la propria squadra. A calciare dal dischetto va Faillaci, assetato di vendetta contro Guarnaccino. La sua conclusione è centrale ma potente, e per il portiere non c’è nulla da fare. L’arbitro però fa ripetere il tiro e Faillaci, stavolta, cambia strategia e calcia di fino. Finge di mirare alla sinistra del portiere, poi cambia direzione per tirare nell’angolo opposto ma la palla, inspiegabilmente, finisce lo stesso alla sinistra di Guarnaccino, che ovviamente (come del resto Faillaci) non ci capisce più un cazzo e non può fare niente. Ancora un gol per parte (Cavadi e Serrano) e poi le squadre vanno negli spogliatoi.
Il Real Caino riaggancia dunque il meritato primo posto. La prossima partita? Si farà appena i mediatori delle Nazioni Unite riusciranno a mettere d’accordo le due società. Per adesso parità assoluta, ma se (come chiede la dirigenza abelista) non si dovesse giocare più, la Coppa del Bene e del Male, per differenza reti, andrebbe anche quest’anno al Real Caino.


5 marzo 2001

Ventunesima giornata (22 marzo 2001)
Real Caino - Sporting Abele 9-3

FORMAZIONI

REAL CAINO: Faillaci, De Geronimo, Daniele Giardina, Bombolino, Schillaci, Stefano Inzirillo, Ciccio Guarnaccia

SPORTING ABELE: Sciotto, Inserra, Cavadi, Moni Giardina, Micciché, Ziccone, José Manli


RETI
Ciccio Guarnaccia (Caino); Stefano Inzirillo (Caino); Micciché (Abele); Ciccio Guarnaccia (Caino); Stefano Inzirillo (Caino); Ciccio Guarnaccia (Caino); Ziccone (Abele); Micciché (Abele)
; Stefano Inzirillo (Caino); Bombolino (Caino); Stefano Inzirillo (Caino); Ciccio Guarnaccia (Caino)


Ventesima giornata (15 marzo 2001)
Sporting Abele - Real Caino 7-6

FORMAZIONI

SPORTING ABELE: Sciotto, Inserra, Moni Giardina, Brancati, Ziccone, José Manli, Trotta
REAL CAINO: Faillaci, De Geronimo, Daniele Giardina, Nociforo, Bombolino, Serrano, Mauceri


RETI
Brancati (Abele); Mauceri (Caino); Bombolino (Caino); Serrano (Caino); Trotta (Abele); Mauceri (Caino); Ziccone (Abele); Brancati (Abele); Trotta (Abele); José Manli (Abele); Ziccone (Abele); Bombolino (Caino); Nociforo (Caino)
Diciannovesima giornata (8 marzo 2001)
Real Caino - Sporting Abele 4-4

FORMAZIONI

REAL CAINO: Faillaci, Nociforo, De Geronimo, Walter, Bombolino, Serrano, Ciccio Guarnaccia

SPORTING ABELE: Lizzio, Inserra, Cavadi, Micciché, Ziccone, Brancati, José Manli


RETI
Ciccio Guarnaccia (Caino); Serrano (Caino); Ciccio Guarnaccia (Caino); Micciché (Abele); Serrano (Caino); José Manli (Abele); Micciché (Abele);
Micciché (Abele)


Diciottesima giornata (1 marzo 2001)
Sporting Abele - Real Caino 4-3

FORMAZIONI

SPORTING ABELE: Lizzio, Inserra, Micciché, Ferdinando Nicotra, Moni Giardina, Cavadi, Brancati
REAL CAINO: Faillaci, Tommaso Paxia, Daniele Giardina, Bombolino, Serrano, Stefano Inzirillo, Ciccio Guarnaccia


RETI
Cavadi (Abele); Ciccio Guarnaccia (Caino); Inserra (Abele); Stefano Inzirillo (Caino); Micciché (Abele); Serrano (Caino); Micciché (Abele)

CRONACA
Nella vita, si dice, bisogna saper perdere. E se da questo si misurano saggezza e maturità di una squadra, bisogna proprio riconoscere che il Real Caino non deve prendere lezioni da nessuno. Chiunque sarebbe capace di perdere contro un avversario che gioca in formazione completa e con gli uomini giusti al posto giusto. Ma solo il Real Caino è riuscito (partita della scorsa settimana) a perdere contro uno Sporting Abele ridotto ai minimi termini, con un portiere improvvisato che, a metà gara, si è fatto rimpiazzare da un secondo portiere altrettanto improvvisato (e, se ciò non bastasse, anche sciancato). Chiunque sarebbe capace di perdere giocando ad armi pari contro un avversario nettamente superiore; ancora più semplice, poi, riuscire perdere se la tua squadra è costretta a giocare con un uomo in meno. Ma il Real Caino sa perdere anche giocando più di metà gara con un uomo in più (è successo questa settimana, dopo l'infortunio al ginocchio dell'ottimo
Brancati) e, oltretutto, con Moni Giardina in campo tra gli avversari. Un capolavoro.
Saper perdere è un'arte. Qualcuno probabilmente, ne sarebbe capace anche in superiorità numerica, purché riesca a a prendere gol su rimpalli sfortunati o su calci piazzati. Ma chi, oltre all'attuale Real Caino (brutta copia della squadra che ha incantato il mondo) è capace, con un uomo in più, di farsi infilare per tre volte in contropiede, aprendo sterminate praterie dinanzi agli attaccanti avversari lanciati verso
Faillaci? Non è da tutti costruirsi ostinatamente sconfitte impossibili: ma per fermare una squadra così determinata nelll'autolesionismo, ci voleva ben altro che lo Sporting Abele di queste ultime settimane.
La partita non si è decisa quando, al 99°,
Marco Micciché si è infilato in area sulla sinistra, ha tirato in porta di pochi passi e, sulla respinta del portiere, ha anticipato gli avversari mettendo la palla in rete. Si è decisa negli altri 98 minuti, quando il Real, una squadra (teoricamente) con tre coglioni, si è dimostrato (praticamente) del tutto privo della minchia. Con rispetto parlando, s'intende.
Nel Caino, in difesa, manca il vecchio
Giuseppe De Geronimo (la società sembra intenzionata a pensionarlo per far posto al suo giovane erede, Federico, venuto al mondo la scorsa settimana: ma il transfert non è ancora arrivato). Tre attesissimi rientri: quello di Tommaso Paxia (che, dopo quasi un mese di riposo, riesce sorprendentemente ad arrivare fino all'80° senza rotolarsi a terra per i crampi); quello di Stefano Inzirillo (con la attuale media di presenze – una partita sì e due no – si prevede che possa entrare in piena forma intorno a Ferragosto); e quello di Ciccio Guarnaccia (come sempre lotta fino all'ultimo, ma senza suo fratello nell'altra porta non c'è lo stesso gusto).
La cronaca ha poco da registrare, se si fa eccezione per l'infortunio al ginocchio di
Brancati; un infortunio che fa il paio con quello, analogo, di Ziccone, e che dimostra come San Culo Martire assista gli abelisti sul campo di gioco, ma nella vita li abbandoni a un triste e desolato destino. Una realtà cui molti giocatori ancora sul mercato dovrebbero guardare, prima di accettare a cuor leggero le convocazioni di Giardina. E poi non dite che non vi avevamo avvertiti...

Diciassettesima giornata (22 febbraio 2001)
Real Caino - Sporting Abele 6-9

FORMAZIONI

REAL CAINO: Faillaci, Nociforo, De Geronimo, Daniele Giardina, Bombolino, Serrano, Silvano Paxia

SPORTING ABELE: José Manli, Inserra, Ferdinando Nicotra, Micciché, Cavadi, Ziccone, Brancati


RETI
Brancati (Abele); Serrano (Caino); Silvano Paxia (Caino); Micciché (Abele); Silvano Paxia (Caino); Micciché (Abele); Silvano Paxia (Caino); Cavadi (Abele); Ziccone (Abele); Serrano (Caino); Cavadi (Abele); Micciché (Abele); aut. Serrano (Abele); José Manli (Abele); Bombolino (Caino)

CRONACA
«Mi sento di dire alla squadra soltanto una cosa: qualcuno mi presti uno shampoo». È l'unica dichiarazione rilasciata dal tecnico
Faillaci dopo la carnevalata con cui il peggior Real Caino della storia ha regalato allo Sporting Abele una vittoria destinata ad essere a lungo ricordata. Privo di Ciccio Guarnaccia e di Stefano Inzirillo (sei punti di sutura in testa per un bullone scagliato da un abelista di Messina) il Real persegue con tenacia l'obiettivo di non vincere la partita e ci riesce nonostante la difficoltà dell'impresa. I vari Brancati, Micciché e Cavadi non hanno problemi a trafiggere Faillaci, grazie ai precisi passaggi di De Geronimo e Nociforo che li lanciano da soli davanti alla porta. Gli attaccanti del Caino invece stentano a battere perfino José Manli (schierato tra i pali per l'assenza di Guarnaccino) e Ziccone (passato a difendere la sua porta dopo un brutto colpo al ginocchio). La svolta della partita si ha sul 5 a 5 quando, dopo un plateale mani in area di Ferdinando Nicotra, Silvano Paxia ha la possibilità di battere dal dischetto lo zoppo Ziccone. Il nuovo attaccante del Real, fino a quel momento autore di tre ottime reti, prende la rincorsa per fucilare l'avversario; ma proprio quando arriva in prossimità del pallone gli finiscono le batterie e, anziché un tiro, ne viene fuori un comodo passaggio che Ziccone ferma senza difficoltà. Inutili le proteste del tecnico Faillaci: i due fratelli Paxia, come è scritto chiaramente sulla confezione, hanno infatti una autonomia di quarantasette minuti e non funzionano con le pile alcaline. Per gli abelisti decisivo l'innesto di Micciché e il ritorno di Ferdinando Nicotra; ma non meno importante l'assenza di Moni Giardina (prudentemente fornito in settimana di un biglietto aereo per il Portogallo). La dirigenza del Real Caino è adesso sul mercato. Si starebbe tentando di puntellare il centrocampo con un innesto in grado di garantire buona tecnica e, soprattutto, novanta mnuti di fiato. Si fa il nome di una giovane promessa, tale Laura Paxia, che gli esperti indicano come il pezzo forte della collezione. Ma potrebbero esserci altre novità.

Sedicedima giornata (8 febbraio 2001)
Sporting Abele - Real Caino 2-8

FORMAZIONI

SPORTING ABELE: Guarnaccino, Inserra, Micciché, Moni Giardina jr., Cavadi, Ziccone, Brancati
REAL CAINO: Faillaci, De Geronimo, Daniele Giardina, Bombolino, Gianfranco Inzirillo, Serrano, Stefano Inzirillo


RETI
Serrano (Caino); Serrano (Caino); Stefano Inzirillo (Caino); Moni Giardina jr. (Abele); Stefano Inzirillo (Caino); Stefano Inzirillo (Caino); Gianfranco Inzirillo (Caino); Stefano Inzirillo (Caino); Inserra (Abele); Serrano (Caino)

CRONACA
«Così non vale! Questo era un appuntamento con la storia, non con la matematica. Che ne so io quanto fa otto meno due? Non le so fare le sottrazioni! Buuuuuuh! Cattivi! Basta! Non ci gioco piùuuuuu!». È deluso il giovanissimo
Moni Giardina jr., speranza del vivaio dello Sporting Abele, schierato al centro della difesa della squadra che (nei pronostici e soprattutto nelle dichiarazioni della vigilia) doveva fare un sol boccone del Real Caino e staccarsi da sola, per la prima volta da quando è stata fondata, in testa alla classifica. Le 8 reti a 2 con cui i Caini hanno sommerso lo Sporting e ripreso il comando del torneo fanno male. E non solo al piccolo Moni jr., giovane clone del famigerato capo degli abelisti, identico all'originale fuorché per l'età dimostrata in campo (ancora inferiore al minimo legale dei sei anni): il pargolo, se non altro, può fregiarsi di un gol, bello quanto inutile, insaccato nella porta di Faillaci. Fanno male anche al capitano Sergio Ziccone, forse ancora più male del ginocchio che gli si è gonfiato all'inizio della partita mettendolo quasi fuori combattimento (ma il giocatore, consapevole del fatto che in ballo c'era ben più che un singolo risultato, è rimasto eroicamente in campo fino alla fine. Ora però col ginocchio sono cazzi suoi). Gli otto gol fanno male anche al portiere Guarnaccino, colpito dalla maledizione di Caino per aver violato sette giorni prima, su rigore, la rete del suo ex amico Faillaci. E fanno male anche a Brancati che, lanciato in porta in almeno sei occasioni, non riesce a far gol non soltanto a Faillaci, ma nemmeno alla porta vuota (sempre ammesso che tra le due cose ci sia tutta questa differenza). Una disfatta.
La cronaca della partita registra da subito la supremazia del Caino, che fa rientrare
Gianfranco Inzirillo e tiene fuori Nicola Nociforo (sconsigliabile impiegarlo nelle notti di luna piena) mettendo a riposo anche il "giovane" Tommaso Paxia (troppo pesante per lui il ritmo di una partita alla settimana). L'Abele è privo del fortissimo Ferdinando Nicotra e del vecchissimo Enrico Pennisi, ma ritrova il suo jolly Marco Micciché. A sbloccare il risultato è il duo Serrano-InziGol: un cross ben tagliato del primo rimbalza davanti al bomber, che astutamente lo lascia passare ingannando l'incolpevole Guarnaccino. Dopo il raddoppio di Serrano e un travolgente contropiede dei Caini con spettacolare (e vincente) conclusione di InziGol, l'Abele si illude di poter risalire grazie a un bello stacco di testa di Moni Giardina jr., che porta il punteggio sul 3 a 1. Ma è solo un momento. Prima InziGol segna la rete del 4 a 1; poi Moni Giardina jr. sconta la tracotanza del suo gol, causandone uno ancora più bello contro la sua squadra. Mentre tenta un elegante disimpegno difensivo, infatti, il piccolo abelista confeziona una straordinaria quanto non voluta prodezza balistica: palla lanciata sul corpo di InziGol e, di sponda, alle spalle dell’esterefatto Guarnaccino, il quale, ormai pentito dei suoi peccati, ruzzola ingloriosamente in porta insieme alla palla. Infine il faro del centrocampo del Real, InziBrother (che Faillaci, per non uccidere il campionato, ha deciso di cedere in prestito alla Roma) mette a segno la sesta rete ed InziGol infila ancora la settima. L'Abele è al tappeto.
L'unico brivido si registra sul 7 a 1 quando, tra lo sconcerto generale,
Moni Giardina jr. ferma il gioco in area avversaria gridando: «rigoe mio! rigoe mio! mamma, papà, voglio il rigoe!». Inutili le proteste di compagni e avversari, gli appelli al buon senso e il tentativo di placare il piccolo con due lecca-lecca. Sul dischetto va l'esperto e signorile Marco Micciché che però, invece di calciare, consegna la palla al portiere avversario e, tornando in difesa, infligge una solenne ramanzina al piccolo Moni: un gesto di fair play che potrebbe costargli il posto in squadra, e che gli costerà sicuramente le ruote della macchina.
Ad accorciare temporaneamente le distanze è
Inserra, con un violento tiro sotto la traversa (le scarpe di piombo servono pure a qualcosa), ma a ristabilirle è ancora l’ottimo Serrano. Secondo indiscrezioni giornalistiche, nella notte, il capo degli abelisti avrebbe rassegnato le dimissioni e venduto la società a Sergio Ziccone. Una notizia – peraltro ancora da confermare – che ha fatto salire in borsa il titolo dell'Abele, ma rallegrato anche i tifosi del Real Caino: vedremo di nuovo in campo José Manli?

Quindicesima giornata (1 febbraio 2001)
Real Caino - Sporting Abele 6-10

FORMAZIONI

REAL CAINO: Faillaci, Paxia, De Geronimo, Bombolino, Serrano, Stefano Inzirillo, Ciccio Guarnaccia

SPORTING ABELE: Guarnaccino, Inserra, Ferdinando Nicotra, Moni Giardina, Cavadi, Ziccone, Brancati


RETI
Stefano Inzirillo (Caino); Guarnaccia (Caino); Brancati (Abele); Ziccone (Abele); Stefano Inzirillo (Caino); Bombolino (Caino); Cavadi (Abele); Paxia (Caino); Ferdinando Nicotra (Abele); Inserra (Abele); Ziccone (Abele); Brancati (Abele); Stefano Inzirillo (Caino); Ziccone (Abele); Brancati (Abele); Guarnaccino (Abele, rig.)

CRONACA
Si arricchisce la rosa dell’
Atletico Giuda. Proprio alla chiusura del calciomercato la squadra di Filippo Cannizzaro (il prestigioso attaccante passato quest’estate nelle file dello Sporting Abele dopo avere firmato un contratto che lo legava al Real Caino) ha messo a segno il colpaccio assicurandosi il difensore Massimo Lodi, esperta riserva del Real Caino e colonna portante della All Skars, con un glorioso passato nei “Giovani dentro”. La cessione è stata decisa a poco più di un’ora dall’inizio della quindicesima giornata, quando lo stagionato Lodi, scelto dal tecnico Faillaci per puntellare la difesa (fino a quel momento nessuno dei convocati, nemmeno il suo cane, aveva risposto alla chiamata), informava la società di non potere scendere in campo perché doveva uscire con la mamma. Richiamato all’ultimo momento il giovane – ma solo all’anagrafeTommaso Paxia (che ha risposto all’appello dimostrando un ammirevole attaccamento alla maglia, pur alla vigilia di un esame universitario) il Real si presenta con una difesa improvvisata, su un campo ai limiti della praticabilità e con una temperatura da quarta glaciazione.
Eppure l’inizio è tutto dei Caini. Prima il mobilissimo
Guarnaccia confeziona una palla gol disorientando la difesa e servendo Stefano Inzirillo, che dal limite non sbaglia; poi è InziGol ad aprire il varco al compagno di attacco, che mette dentro la palla del 2 a 0. Ma l’Abele si fa avanti e accorcia le distanze con un preciso diagonale di Brancati. Passano pochi minuti e, su un attacco di Ziccone, Bombolino cade e si fa male. Lo sportivissimo Ziccone si ricorda delle gesta del suo idolo, Paolo Di Canio, e – ispirandosi soprattutto al suo periodo laziale – continua l’azione con l’avversario a terra, dribbla il portiere, si libera di tre pinguini che saltellano intorno alla porta e mette in rete: è il 2 a 2.
Il Caino torna in vantaggio con un bellissimo contropiede di
Stefano Inzirillo: palla rubata a centrocampo, discesa e diagonale imparabile per Guarnaccino. Un altro tiro da fuori, frutto del supremo sforzo dell’infortunato Bombolino, porta i Caini sul 4 a 2.
Ma non è finita.
Cavadi, su uno dei tanti falli inesistenti chiamati dagli abelisti, accorcia le distanze con una punizione che buca la barriera dei Caini e coglie del tutto impreparato Faillaci. È il segno evidente che, stavolta, san Culo Martire protettore degli abelisti non vuol restare con le mani in mano. E infatti, dopo il momentaneo 5 a 3 messo a segno da Paxia, Giardina e i suoi scagnozzi pescano il solito infortunio provvidenziale (stavolta senza neanche bisogno del delicato intervento del piedino di Inserra). Infatti l’inguine di Giorgio Serrano (più volte uscito indenne dalla maratona di New York) cede all’improvviso e il giocatore si trova costretto a girare senza meta per gli aridi pascoli del centrocampo. Da notare (per la cronaca) che nella notte, durante una perquisizione in casa di un noto trafficante, tale José Manli, la polizia ha trovato una bambolina di pezza trafitta da spilli, riproducente appunto le fattezze del Serrano.
A questo punto la squadra si sbrindella e l’Abele infila quattro reti di seguito, portandosi sul 7 a 5. Dopo un ultimo scatto di rabbia di
InziGol, che confeziona da solo il gol del 7 a 6, i Caini regalano agli avversari l’opportunità di arrotondare il risultato. A tempo scaduto, Tommaso Paxia (che da giovane è stato un magnifico portiere) para con le mani un colpo di testa di Giardina e l’Abele può chiudere su rigore. Dal dischetto Guarnaccino batte Faillaci ed entra in classifica cannonieri, perdendo però il titolo di unico abelista simpatico. Adesso la vendetta del Caino sarà terribile anche per lui.

Quattordicesima giornata (25 gennaio 2001)
Sporting Abele - Real Caino 2-3

FORMAZIONI

SPORTING ABELE: Lizzio, Inserra, Ferdinando Nicotra, Moni Giardina, Cavadi, Ziccone, Brancati
REAL CAINO: Faillaci, De Geronimo, Daniele Giardina, Bombolino, Paxia, Serrano, Ciccio Guarnaccia


RETI
Serrano (Caino); Paxia (Caino); Brancati (Abele); Ciccio Guarnaccia (Caino); Brancati (Abele)

CRONACA
Rientra
Ciccio Guarnaccia, e il Caino torna a vincere; rientra Moni Giardina, e l’Abele torna a perdere. Rientrano all’ospizio i vecchietti della All Skars, e il Real fa esordire Tommaso Paxia: una necessaria ventata di gioventù per il centrocampo, anche se bisogna dire che i giovani d’oggi non sono più quelli di una volta. Il ragazzo gioca bene e segna anche il gol del 2 a 0 (a sbloccare il risultato era stato l’ottimo Serrano); ma poi, a metà gara, è azzoppato dai crampi e può solo cercare di fermare gli avversari a colpi di stampella, lasciando i più stagionati compagni in ansia per il risultato e un po’ perplessi sull’evoluzione della specie.
L’Abele riapre la partita su un contropiede a metà del primo tempo:
Brancati se ne va sulla destra e conclude con un preciso diagonale. Il tiro non è irresistibile, ma Faillaci è vecchio e non ci arriva. Dopo il 3 a 1 di Guarnaccia e un’altra bella iniziativa di Brancati (bastardo) che accorcia nuovamente le distanze, si va al riposo con il Real costretto a difendersi, anche perché nel frattempo Inserra, in uno scontro di gioco, ha fatto capire a Daniele Giardina che a mettersi contro gli uomini di panza c’è solo da perderci (in questo caso lo stinco). Nella ripresa il Caino ha diverse occasioni per chiudere e lo Sporting spreca molto in attacco, soprattutto con Ziccone (un tiro alto a botta sicura e una conclusione ribattuta alla disperata da Faillaci) e con Cavadi (conclusione a porta vuota con salvataggio sulla linea di Daniele Giardina). Il risultato del primo tempo rimane immutato. Si finisce con gli abelisti che si lamentano per un paio di tiri finiti sul palo, mostrando di non aver compreso la lezione della serata: il Caino dimostra di saper vincere con il cuore, mentre questo Abele senza il suo solito culo non ha dove andare.
Tredicesima giornata (18 gennaio 2001)
Real Caino - Sporting Abele 3-8

FORMAZIONI

REAL CAINO ALL SKARS: Faillaci, Torre, Lodi, De Geronimo, Privitera, Serrano, Stefano Inzirillo

SPORTING ABELE: Sciotto, Inserra, Ferdinando Nicotra, Pennisi, Cavadi, Ziccone, Brancati


RETI
Brancati (Abele); Brancati (Abele); Stefano Inzirillo (Caino); Cavadi (Abele); Inserra (Abele); Ferdinando Nicotra (Abele); Cavadi (Abele); Brancati (Abele); Serrano (Caino); Ferdinando Nicotra (Abele); Serrano (Caino)

CRONACA
Vittoria prevedibile per lo Sporting Abele, in campo con una delle sue migliori formazioni, contro le vecchie glorie del Real Caino All Skars, scese in campo al posto della formazione titolare, ancora una volta impossibilitata a venire alla partita. Non essendo riuscito a mettere insieme la squadra, il tecnico
Faillaci deve chiedere aiuto a Giuseppe De Geronimo, che pesca abbondantemente tra le speranze del suo vivaio, i “Giovani Dentro”. Ne viene fuori una formazione che, più che per contendere agli avversari la Coppa del Bene e del Male, sembra costruita per vincere la Coppa del Nonno. Ma il reparto offensivo, sulla carta assai prolifico (è infatti composto perlopiù da posati padri di famiglia) non impensierisce la difesa dell’Abele, in cui i migliori sono Ferdinando Nicotra (impeccabile per precisione e scelta di tempo) e Moni Giardina (impeccabile per la scelta di non giocare). Da segnalare nel Real Caino l’esordio di Giuseppe Privitera (a fine partita una speciale giuria gli assegnerà il premio Panza & Presenza) e il ritorno in attacco di Stefano Inzirillo (i compagni gli forniscono invitanti palloni alti, dimenticando che il suo contratto non prevede i gol di testa). Nell’Abele, decisivo il rientro di François Sciottò, il portiere bastardo venuto dalla Francia.
Dodicesima giornata (11 gennaio 2001)
Sporting Abele - Real Caino 7-2

FORMAZIONI

SPORTING ABELE: Napoli, Inserra, Ferdinando Nicotra, Moni Giardina, Cavadi, Ziccone, Brancati
REAL CAINO: Faillaci, Nociforo, Lodi, Daniele Giardina, Gianfranco Inzirillo, De Geronimo, Serrano


RETI
Brancati (Abele); Brancati (Abele); Ziccone (Abele); Daniele Giardina (Caino); Cavadi (Abele); Ziccone (Abele); Gianfranco Inzirillo (Caino); Inserra (Abele); Ziccone (Abele)

CRONACA
«Smentisco qualsiasi forma di interessamento, presente, passato o futuro, per il Real Caino. Il fatto che la squadra abbia perso prendendo sei pali in una sola partita non è una prova contro di me». Così il sindaco di Catania, il napoletano Umberto Scapagnini, ha voluto replicare alle voci che attribuivano a un suo presunto e indimostrato influsso jettatorio la sconfitta dei detentori della Coppa del Bene e del Male nella dodicesima giornata di campionato: un 7-2 a favore dell’Abele netto nel punteggio, ma anche largamente condizionato dalla sfiga. «Chi mi definisce menagramo e insinua di un mio avvicinamento alla squadra allo scopo di portarle jella non è che un vile diffamatore – ha continuato il sindaco –. Impiego già tutto il mio tempo a danneggiare il campionato del Catania, facendogli perdere tutte le partite che vado a vedere e facendo piovere a dirotto ogni volta che si gioca al Cibali. Senza contare – ha concluso il Paolantoni dell’Etna – che se facessi un offerta per entrare nella dirigenza del Real Caino, quello sporco comunista di
Faillaci mi prenderebbe a calci in culo». Non si faranno, pertanto, gli annunciati affari di mercato: sembrava infatti che i campioni in carica fossero interessati all’acquisto di una partita di corni rossi in formato gigante. «Confermo che il cucco napoletano non ha niente a che vedere con la nostra sconfitta – ha spiegato ai microfoni dei giornalisti il tecnico Faillaci, che durante l’intervista ha inspiegabilmente sempre tenuto le mani sotto il tavolo –. Con InziGol che va a svernare in Olanda, Ciccio Guarnaccia in vacanza ai Tropici e il giovane Bombolino costretto ad assentarsi perché sta mettendo i primi dentini non è facile vincere nemmeno contro gli abelisti». In effetti la squadra schierata nell’ultima gara era riconoscibile soltanto dal colore delle magliette e dall’età avanzata del suo portiere: e non sono bastati l’innesto in attacco di Giorgio Serrano, quello in difesa del mastino Massimo Lodi e il primo gol in campionato di Daniele Giardina a far girare le cose per il verso giusto. «Cambiando formazione ogni settimana non si va da nessuna parte – ha detto preoccupato il mister – e oltretutto per la società questi continui acquisti sono uno sforzo non indifferente». «Nell’ultimo mese – ha subito confermato la dirigenza – abbiamo speso un intero vassoio di arancini per completare la squadra, ma del resto siamo stati obbligati a farlo. La società è disposta a tutto, pur di non cedere a certe pressioni che ci arrivano da Oltralpe. Pensate che poco prima della gara siamo stati contattati da un procuratore francese, monsieur François Proteau, che ci proponeva l’ingaggio di una giovane promessa, un certo Philippe Cannizzarò, prestigioso attaccante dell’Atletico Giuda passato quest’estate nelle file dello Sporting Abele dopo avere firmato un contratto che lo legava al Real Caino. Noi naturalmente abbiamo rifiutato».
Undicesima giornata (28 dicembre 2000)
Real Caino - Sporting Abele 12-4

FORMAZIONI

REAL CAINO: Faillaci, Nociforo, Peres, De Geronimo, Bombolino, Giarrusso, Fusco
SPORTING ABELE: Guarnaccino, Moni Giardina, Pennisi, Armenia, José Manli, Aiello, Trotta

RETI
Trotta (Abele); Trotta (Abele); Fusco (Caino); Fusco (Caino); Fusco (Caino); Fusco (Caino); Giarrusso (Caino); De Geronimo (Caino); Peres (Caino); Fusco (Caino); Bombolino (Caino); Moni Giardina (Abele); Pennisi (Abele); Giarrusso (Caino); Giarrusso (Caino); Giarrusso (Caino)

CRONACA
Tempo di feste e di auguri anche per la Coppa del Bene e del Male: i campioni del Caino, travestiti per l’occasione da Real Santa Claus, infliggono una dura sconfitta allo Sporting Abete e si aggiudicano in un sol colpo il titolo di campioni d’inverno e quello di miglior squadra del Secondo Millennio. Nella giornata dei doni e dei buoni sentimenti, sotto l’albero degli abelisti manca solo una cosa: la vittoria. E dire che il Real ci ha messo tutta la bontà di cui era capace, giocando anche per una ventina di minuti con un uomo in meno: «Volevamo commemorare degnamente l’impresa dell’ultima giornata – ha poi spiegato
Faillaci – e inoltre il giocatore mancante era Dino Giarrusso: gli ho dato apposta un orario sbagliato, mica potevo pretendere che i compagni se lo sciroppassero per novanta minuti interi». A metà del primo tempo è lo Sporting a condurre per 2 a 1: a una doppietta di Trotta risponde Marco Fusco, il fortissimo centravanti del Caino arrivato per l’occasione dalla Lapponia con un ricco dono per Guarnaccino: cinque gol. Ma a partire dal 20’, appena cioè le squadre sono in parità numerica, non c’è più partita: il Caino arriva senza sforzo sul 9 a 2 e corre un pericolo solo su una invenzione di Faillaci: su un calcio d’angolo dalla sua sinistra il portiere, per vincere la noia, si produce in una plastica presa aerea con triplo salto mortale carpiato. Tutti restano ammirati del suo gesto atletico ad eccezione del pallone, che se ne fotte e scivola insolentemente verso la porta; sulla linea salva Giarrusso tra le proteste degli abelisti. La moviola dirà che la palla non era passata e non si può quindi parlare di gol rubato: peccato.
Distanziati gli avversari, dopo un’altra pausa all’insegna dello spirito natalizio, che consente all’Abele di portare a 4 le marcature (e perfino al vecchio
Moni Giardina di segnare il suo primo gol stagionale), il Real Caino mette a posto le cose con una tripletta di Giarrusso. Finisce con il panettone e con lo scambio degli auguri tra le squadre. Assente purtroppo dai festeggiamenti Filippo Cannizzaro, il prestigioso attaccante dell’Atletico Giuda passato quest’estate nelle file dello Sporting Abele dopo avere firmato un contratto che lo legava al Real Caino. Cannizzaro ha però voluto salutare amici e compagni con un simpatico messaggio natalizio: «Bastardi abelisti, perché non mi chiamate più? Ve ne pentirete, sentirete presto parlare di me. Baci a tutti». Secondo voci non confermate, un suo rientro sarebbe previsto poco prima di Pasqua.

Decima giornata (14 dicembre 2000)
Sporting Abele - Real Caino 3-3

FORMAZIONI

SPORTING ABELE: Guarnaccino, Inserra, José Manli, Pennisi, Ziccone, Peluso, Trotta
REAL CAINO: Faillaci, Nociforo, Danzuso, De Geronimo, Bombolino, Stefano Inzirillo, Ciccio Guarnaccia


RETI
Ciccio Guarnaccia (Caino); Stefano Inzirillo (Caino); Peluso (Abele); Trotta (Abele); Ciccio Guarnaccia (Caino); José Manli (Abele)

CRONACA
Per il Real Caino è una vittoria mancata, ma per lo Sporting Abele è ancora peggio di una sconfitta. Il 3 a 3 con cui si è conclusa la decima giornata di campionato (primo pareggio della stagione) resterà a lungo negli annali della Coppa del Bene e del Male: una partita da videoteca, da conservare accanto a Italia-Germania del ’70 e, soprattutto, alla semifinale con l’Olanda degli ultimi Europei. A fare la parte degli olandesi sono stati naturalmente gli abelisti: e buon per loro che non è finita ai rigori.
L’inizio è tutto del Real; dopo dieci minuti,
Guarnaccino ha già raccolto due volte il pallone dal fondo della rete: prima per merito del fratello Ciccio, poi arrendendosi a un tiro di Stefano Inzirillo. L’Abele potrebbe accorciare intorno al ventesimo, quando Ziccone ruzzola in area inciampando sui lacci delle scarpe. Ziccone non ha dubbi e indica il dischetto. Meno male che a tirare va José Manli; Faillaci intuisce che deve tuffarsi a destra, ma non ce n’è neppure bisogno: la palla batte sul palo e finisce fuori. L’Abele trova il gol, pochi minuti dopo, con un bel pallonetto di Peluso, che conclude un contropiede della sua squadra cogliendo fuori dai pali il portiere del Real. Ma la mossa che potrebbe decidere la partita la fa Inserra, l’esperto difensore dello Sporting cui il tecnico Giardina aveva ordinato di entrare in campo indossando un paio di calzature di piombo. Al primo contatto con InziGol, infatti, il bomber del Caino ha la peggio e si ritrova con una caviglia in meno. Mentre i compagni si affrettano a soccorrerlo, Giardina (che di queste cose se ne intende) reclama l’immediata ripresa del gioco. Il bomber tenta stoicamente di continuare, ma poi deve cedere: il Caino resta in sei. Gli abelisti credono che sia fatta; ma hanno fatto i conti senza l’oste. Il loro assedio si rivela un doppio spreco di energie: ne spendono metà per inseguire la palla e l’altra metà per mandare a fare in culo Giardina che, dai bordi del campo, non si stanca di tessere le loro lodi e incitarli con belle parole («Finiamola con questo cazzo di sportività»). Per raggiungere il pari lo Sporting deve aspettare un errore di Danzuso, il nuovo acquisto della difesa del Caino: l’unica distrazione in una partita quasi impeccabile regala a Trotta la palla di un facile 2 a 2.
Ma è qui che viene fuori la differenza tra le squadre. Gli uomini del Real Caino, stremati ma non vinti, tirano fuori i coglioni e contendono al nemico ogni palmo di terreno. Il tecnico dell’Abele, dal canto suo, tira fuori gli ormoni e cazzìa i suoi compagni, rei di essere scesi in campo senza aver bevuto la pozione. Quel che accade intorno alla porta di
Faillaci, più che a una partita di calcio, assomiglia all’assedio di Troia. Ma José Manli, travestito da cavallo, non trae in inganno l’attenta difesa avversaria; mentre san Culo Martire, protettore degli abelisti, sembra stasera essersi preso un turno di riposo. A passare in vantaggio è così il Caino, con un contropiede classico e cainesco: Ciccio Guarnaccia ruba palla a centrocampo e se ne va da solo a trafiggere l’incolpevole fratello Guarnaccino. Lo Sporting continua ad attaccare ma si affida soprattutto a lunghi cross, sui quali Faillaci riesce ad arrampicarsi più in alto degli altri. Nociforo, De Geronimo e Danzuso difendono eroicamente le mura, mentre Bombolino e Ciccio Guarnaccia tentano un paio di sortite, sventate dall’ottimo Guarnaccino. A un quarto d’ora dalla fine un’invenzione di Trotta regala a José Manli la palla del 3 a 3. L’Abele tenta ancora di sfondare con un gran tiro nel sette di Ziccone: ma Faillaci si appende al cielo e mette in angolo. A tre minuti dalla fine il portiere del Caino dice ancora di no a Trotta. E qui gli abelisti commettono l’errore decisivo: nella vana caccia al gol, infatti, dimenticano di versare al custode il compenso pattuito per differire ad arte la fine della partita. Così, puntuale come una cambiale, arriva al novantesimo il triplice fischio. I Caini escono sghignazzando, Giardina se ne va rosicando, Trotta si incazza come una iena: e il Real resta solo in testa alla classifica.

Nona giornata (7 dicembre 2000)
Real Caino - Sporting Abele 2-9

A CAUSA DI UNO SCIOPERO DEI DIPENDENTI DELLA LEGA DEL BENE E DEL MALE NON CI E’ POSSIBILE FORNIRVI IL CONSUETO SERVIZIO SULLA PARTITA. ACCONTENTATEVI DEL TABELLINO.

FORMAZIONI
REAL CAINO: Faillaci, Nociforo, La Mantia, De Geronimo, Bombolino, Daniele Giardina, Ciccio Guarnaccia

SPORTING ABELE: Guarnaccino, Cavadi, Moni Giardina, Pennisi, Ziccone, Brancati, Trotta

RETI
Cavadi (Abele); Trotta (Abele); Trotta (Abele); Trotta (Abele); Ziccone (Abele); Ciccio Guarnaccia (Caino); Trotta (Abele); Nociforo (Caino, rig.); Trotta (Abele); Trotta (Abele); Trotta (Abele)

NOTE
Trotta sarà pure forte, ma se io avessi un quarto del suo culo sarei miliardario.


Ottava giornata (30 novembre 2000)
Sporting Abele - Real Caino 1-3

FORMAZIONI
SPORTING ABELE: Guarnaccino, Inserra, Cavadi, Moni Giardina, Pennisi, Ziccone, Cannizzaro
REAL CAINO: Faillaci, Nociforo, La Mantia, De Geronimo, Bombolino, Stefano Inzirillo, Ciccio Guarnaccia


RETI
Stefano Inzirillo (Caino); Ciccio Guarnaccia (Caino); Ciccio Guarnaccia (Caino); Cavadi (Abele)

CRONACA
Sfuma il sogno di Tonino Carino:
Ciccio Guarnaccia non andrà all’Ascoli. Faillaci, tecnico del Real Caino, rassicura così i tifosi dopo i due gol infilati dal numero nove nella porta del fratello Guarnaccino. «E’ sempre un Caino, meno male: per un attimo avevo creduto che stesse diventando buono». Intanto, con questa vittoria, la capolista se ne va: una rete di InziGol sblocca la partita e la doppietta del Passiatore dei poveri la chiude; solo Cavadi, a tempo scaduto, trova il gol della bandiera. Una sconfitta annunciata, quella dello Sporting Abele: il furbo Giardina aveva chiesto alla Lega del Bene e del Male il rinvio della gara adducendo insuperabili impedimenti (dai quali però, per fortuna, è riuscito a liberarsi in tempo) e lamentando l’assenza della sua punta più prestigiosa, Trotta, costretto a dare forfait perché impegnato con la nazionale italiana di tuffi. La risposta della Lega è stata chiara e concisa: «quattro lettere, la prima è una S». Nell’Abele in campo un acquisto di lusso, Enrico Pennisi: l’unico giocatore del campionato ad essere più vecchio di Faillaci. Nel Real Caino, assente InziBrother, Bombolino dirige il centrocampo; in difesa c’è l’esordio stagionale di Gaetano La Mantia. Resta a secco, per la prima volta dal suo esordio, Filippo Iscariota Cannizzaro, il prestigioso attaccante dell’Atletico Giuda passato quest’estate nelle file dello Sporting Abele dopo avere firmato un contratto che lo legava al Caino. Grande delusione per un suo tifoso d’eccezione, il cosmonauta russo Yuri Frankovic Protarin, sceso apposta dallo spazio per sostenerlo. «L’Abele ha fatto schifo, il mio beniamino non ha segnato, e con questo cazzo di lavori in corso vicino al campo il parcheggio dell’astronave mi è costato un fottìo di soldi – si è lamentato Protarin a fine gara – ma ora Cannizzaro me la paga: rivoglio indietro i trenta rubli che ho speso per venirlo a vedere». Aria di bufera anche nello spogliatoio abelista, ma sembra già tutto rientrato: al momento di lasciare il campo, anzi, Cannizzaro ha voluto baciare ad uno ad uno tutti i suoi compagni.
Settima giornata (16 novembre 2000)
Real Caino - Sporting Abele 5-2

FORMAZIONI
REAL CAINO: Faillaci, Nociforo, De Geronimo, Bombolino, Gianfranco Inzirillo, Stefano Inzirillo, Ciccio Guarnaccia

SPORTING ABELE: Guarnaccino, Inserra, Cavadi, Moni Giardina, Trotta, Ziccone, Cannizzaro

RETI
Stefano Inzirillo (Caino); Stefano Inzirillo (Caino); Stefano Inzirillo (Caino); Cannizzaro (Atletico Giuda); Gianfranco Inzirillo (Caino); Trotta (Abele); Gianfranco Inzirillo (Caino)

CRONACA
InziGol, InziGol, InziGol. Poi InziBrother e ancora InziBrother: e stavolta non c’è Giuda che tenga. Lo Sporting Abele medita sulla sconfitta e il tecnico Giardina non fa mistero di averne già individuato le cause: «La colpa dei gol subiti, dei gol mancati e dei palloni che i Caini mi hanno fatto passare in mezzo alle gambe è tutta e solo di Cavadi», dichiara il capo degli abelisti. Il Real Caino invece recupera il suo leggendario bomber, a segno tre volte nel giorno in cui Ciccio Guarnaccia, il Passiatore dei poveri, sbaglia tanto sotto porta da rischiare il declassamento in panchina o addirittura la cessione all’Ascoli. «A Guarnaccia sono pronto a perdonare tutto – ha dichiarato il tecnico Faillaci – compreso il rigore tirato fuori giovedì scorso. Ma non posso accettare il fatto che resti a secco, quando in porta con gli avversari c’è Guarnaccino: un vero Caino non può amare il proprio fratello abelista». Accuse pesantissime che però la società in serata ha ridimensionato: «Confermiamo incondizionata fiducia nel nostro splendido numero nove – recita una nota della presidenza – d’ora in poi però a ogni gol sbagliato contro suo fratello dovrà pagare un arancino». Problemi di liquidità, invece, nelle casse dell’Abele, alle prese con le richieste economiche del suo bizzoso fuoriclasse Filippo Cannizzaro. L’attaccante dell’Atletico Giuda, schierato da Giardina al posto di José Manli, ha fatto sapere tramite il suo procuratore italo-americano, Frank J. Proto, di non avere ancora ricevuto la somma pattuita per il suo ingaggio: «E’ inutile che la società offra arancini: il contratto del mio cliente è di trenta denari e Giardina deve sganciarli fino all’ultimo». Il Caino comunque torna in testa alla Coppa del Bene e del Male ed aspetta l’ottava giornata. La prossima settimana il campionato si fermerà; si riprenderà a giocare giovedì 30 novembre. Per il Real Caino, quindici giorni per riposare e godersi il primato. Per gli abelisti, quindici giorni per rosicare.


Sesta giornata (9 novembre 2000)
Sporting Abele - Real Caino 6-4

FORMAZIONI
SPORTING ABELE: Lizzio, Inserra, Cavadi, Moni Giardina, Trotta, Ziccone, Cannizzaro
REAL CAINO: Faillaci, Nociforo, Motta, De Geronimo, Torre, Gianfranco Inzirillo, Ciccio Guarnaccia


RETI
Gianfranco Inzirillo (Caino); Gianfranco Inzirillo (Caino); Gianfranco Inzirillo (Caino); Trotta (Abele); Cavadi (Abele); Torre (Caino); Cavadi (Abele); Trotta (Abele); Ziccone (Abele); Cannizzaro (Atletico Giuda, rig.)

CRONACA
Se avete già visto un cammello che passa per la cruna di un ago, un abelista che entra nel regno dei cieli e Berlusconi che chiede scusa, allora non vi soprenderà sapere che lo Sporting Abele si è imposto nella sesta giornata di campionato riagganciando in vetta alla classifica il Real Caino quando quest’ultimo sembrava ormai destinato a prendere il largo. In vantaggio per 3 a 0 (tripletta di
Gianfranco InziBrother, in attesa che il bomber InziGol interrompa lo sciopero) il Caino – privo anche di Daniele Giardina e di Bombolino – spreca un rigore con Guarnaccia e poi si lascia incredibilmente rimontare. L’Abele, ancora una volta, non mette in campo José Manli ma gli affida comunque un compito essenziale: radiocomandare il pallone dai bordi del terreno di gioco per imprimergli traiettorie che non si possono spiegare né con le leggi della fisica, né con l’abilità dei giocatori e nemmeno con il proverbiale culo degli abelisti.
Dopo che
Trotta e Cavadi accorciano le distanze, il Caino torna a condurre 4 a 2 grazie a uno dei pochi spunti vincenti di Massi Torre, il Ronaldo dell’Etna (del quale – per espressa disposizione del garante sulla privacy – non possiamo purtroppo dirvi cosa ha fatto prima di venire alla partita).
Dopo due traiettorie impossibili di
Cavadi e Trotta, che riportano la situazione in parità, arriva la svolta: nel Real Caino esce Faillaci ed entra Zancopé. E alla prima azione d’attacco Ziccone, con un debole e prevedibile diagonale, lo trafigge portando la sua squadra in vantaggio. A tempo scaduto Trotta, tra l’ilarità generale, si tuffa in area e chiede rigore. Nicola s’incazza e per poco non gli salta addosso, mentre il suo gemello cerca invano di calmarlo; ma gli altri Caini, rassegnati, lasciano battere. Sul dischetto va Filippo Cannizzaro, la nuova stella abelista che, quest’estate, aveva prima firmato e poi rescisso a tradimento un contratto con il Real Caino. La palla si infila all’angolino destro e la partita finisce 6 a 4. «Sono felice di aver messo la firma sulla vittoria della mia squadra – è il commento di Cannizzaro –. Dedico il gol ai due dirigenti che hanno creduto in me e che mi hanno guidato nelle mie scelte di vita: Franco Proto e Giuda Iscariota».


Quinta giornata (2 novembre 2000)
Real Caino - Sporting Abele 9-1

FORMAZIONI
REAL CAINO: Faillaci, Nociforo, Daniele Giardina, De Geronimo, Bombolino, Gianfranco Inzirillo, Ciccio Guarnaccia

SPORTING ABELE: Lizzio, Inserra, Armenia, Moni Giardina, Trotta, Ziccone, José Manli

RETI
Guarnaccia (Caino); Gianfranco Inzirillo (Caino); Nociforo (Caino, rig.); Guarnaccia (Caino); Guarnaccia (Caino); Trotta (Abele); Gianfranco Inzirillo (Caino); Guarnaccia (Caino); Gianfranco Inzirillo (Caino); Bombolino (Caino)

CRONACA
Ricchi di idee come le zucche di Halloween, vitali e reattivi come impone la ricorrenza del 2 novembre: è questa, in sintesi, la prestazione degli abelisti, cui il Real Caino impartisce una memorabile lezione di calcio e di aritmetica. Costretto a fare a meno di
InziGol (sceso in sciopero per protestare contro le ignobili manfrine abeliste della partita precedente), il tecnico Faillaci azzecca la formazione e si affida a una solida difesa a tre, ritrovando Nicola, recuperando Daniele Giardina e riconfermando l’esperto De Geronimo (ulteriore motivo di discordia in casa del cognato Ziccone). Anche l’Abele, dal canto suo, tira fuori il meglio di sé (cioè il solito culo), ma i tre pali colti dai Caini gli servono solo ad evitare un passivo a due cifre. Trascinati dai gol di Guarnaccia, dalla regia e dalla precisione di Gianfranco Inzirillo e dalle continue incursioni sulla sinistra di Bombolino, i Caini devono subire solo una volta, quando Trotta, lasciato solo, infila il pallone del momentaneo 5 a 1. La più clamorosa occasione abelista capita però sui piedi di Moni Giardina: su una dormita della difesa il giocatore può tirare da ottima posizione, ma è talmente lento (l’età avanza per tutti) che il vecchio Faillaci trova il tempo di chiudergli lo specchio facendo pure la sua porca figura. Il Caino cancella l’onta della sconfitta subita alla seconda giornata, per l’Abele invece si apre la crisi. Ci sarebbe una cordata, rappresentata da Pippo Baudo, pronta a rilevare la società, ma Moni Giardina smentisce: «Io e la mia famiglia non abbiamo intenzione di cedere. E poi lo so che dietro Pippo Baudo si nasconde Cavadi».


Quarta giornata (26 ottobre 2000)
Sporting Abele - Real Caino 3-2

FORMAZIONI
SPORTING ABELE: Lizzio, Inserra, Armenia, Moni Giardina, Trotta, Ziccone, José Manli
REAL CAINO: Faillaci, Suizzo, Bombolino, De Geronimo, Torre, Stefano Inzirillo, Ciccio Guarnaccia

RETI
Trotta (Abele); Trotta (Abele); Guarnaccia (Caino); Trotta (Abele); S. Inzirillo (Caino)

CRONACA
Un Caino stranamente abulico lascia i tre punti a un Abele come sempre abelico. Dopo avere trovato una doppietta di
Trotta (su duplice dormita della difesa), Giardina e i suoi scagnozzi tirano fuori tutto il loro miglior repertorio: accaparramento di fantasiosi calci di punizione; invenzione di nuovi falli non previsti dal regolamento; sette minuti di infortunio per ciascuno dei sette giocatori, per un totale di quarantanove minuti di pianti, lamentazioni e – soprattutto – occasioni perdute per la rimonta. Il primo a finire in infermeria è Trotta; gli fa subito seguito Giardina, proprio nel momento di maggior pressione dei Caini. Alle accuse di simulazione rivoltegli dagli avversari, memori della truffa dello scorso anno, il capo degli abelisti, stremato dal dolore, reagisce con sdegno: «Smettete di diffamarmi; stavolta mi sono fatto male davvero». In seguito è il portiere Lizzio che, su una debole conclusione di InziGol, perde il mignolo della mano destra e fa sospendere la partita fin quando non gliene trapiantano uno nuovo. Tocca poi al rientrante José Manli accasciarsi a terra dopo aver salvato miracolosamente sulla linea un violento colpo di testa di Bombolino: «Valeva la pena di opporsi con tutto il corpo – dirà poi negli spogliatoi – e poi ho sempre sognato di cantare in un coro di voci bianche». I Caini riescono a dimezzare lo svantaggio con un favoloso colpo di testa di Guarnaccia. Ma si fanno sentire, in difesa, l’assenza di Musumão – che ha preferito restarsene in Brasile per prendere parte ai festeggiamenti in onore di São Gregorio – e la misteriosa, contemporanea defezione di entrambi i Nicola. Il Caino deve subire il contropiede e prende il terzo gol, siglato ancora da Trotta. Quando poi InziGol riesce ad accorciare le distanze, gli abelisti tirano fuori la migliore dote tecnica della loro squadra: il culo. Guarnaccia e Torre fanno a gara a chi prende più traverse ed incroci dei pali. E al 90° esatto (senza un solo minuto di recupero: e non era mai successo) arriva il triplice fischio del custode del campo. Un improvviso black-out e l’esplosione dello scaldabagno dissuadono i Caini da una inutile protesta per il mancato recupero. La nota più positiva della partita rimane, per il Real Caino, l’innesto di Giuseppe De Geronimo, perfidamente opposto – nel pieno rispetto dello spirito della Coppa – al cognato Ziccone. «Da lui non me l’aspettavo – ha dichiarato quest’ultimo, molto amareggiato –. Siamo sempre stati come fratelli. D’ora in poi ci parleremo solo tramite mia nipote di due anni».


Terza giornata (19 ottobre 2000)
Real Caino - Sporting Abele 7-5

FORMAZIONI
REAL CAINO: Faillaci, Musumão, Bombolino, Nociforo, Giarrusso, Stefano Inzirillo, Ciccio Guarnaccia

SPORTING ABELE: Lizzio, Inserra, Cavadi, Moni Giardina, Trotta, Ziccone, Brancati

RETI
Giarrusso (Caino); Guarnaccia (Caino); Guarnaccia (Caino); S. Inzirillo (Caino); Brancati (Abele); Ziccone (Abele); Guarnaccia (Caino); Brancati (Abele); Inserra (Abele); Guarnaccia (Caino); Cavadi (Abele); S. Inzirillo (Caino)

CRONACA
Quattro reti di
Guarnaccia, due di InziGol, una di Giarrusso: e ora Giardina non canta più. Il Real Caino si riprende la testa della classifica grazie a due oculate mosse di mercato: la decisione di riesumare Giarrusso («Ho solo ascoltato la voce dei nostri tifosi e dei visitatori del sito – si schermisce Faillaci –: farlo giocare era l’unico modo per sottrarlo per qualche ora al Guestbook»); e l’acquisto del forte difensore brasiliano Paulo Vincenzo Musumão, provieniente dal São Gregorio: lo stesso club da cui arriva Brancati, la nuova punta centrale abelista.
Smentite dunque, a suon di gol, tutte le voci che volevano vicino l’esonero di
Faillaci, il tecnico del Real Caino. «Non ho alcuna intenzione di cambiare allenatore - aveva chiaramente dichiarato il presidente della società - ho fiducia in questo, non lo pago, e poi, appena mi passa la tendinite, in panchina voglio uno che mi faccia giocare». I detentori della Coppa vincono la partita nel primo tempo e la amministrano nel secondo. Le grandi parate di Lizzio servono solo a ridurre il passivo prodotto dalla travolgente coppia d’attacco Guarnaccia-InziGol. E rendono ancora più amara la delusione per gli abelisti che, dopo essere stati sotto per 4 a 0, erano arrivati (prima sul 5 a 4 e poi sul 6 a 5) ad un passo dal pareggio. In mancanza di un trascinatore in campo (dovrebbe essere Giardina, ma quest’ultimo più che a trascinare deve pensare a trascinarsi) lo Sporting affida le sue uniche speranze alle trovate di José Manli (ancora una volta saggiamente dispensato dallo scendere sul terreno di gioco). Dapprima, il furbo allenatore in seconda cerca di prolungare la durata della gara rubando l’orologio del custode e portandolo indietro di due ore. Poi, quando dopo duecentodieci minuti di gioco il trucco viene scoperto, impedisce fisicamente lo spegnimento della luce incatenandosi all’interruttore; e si va avanti fino a quando una scarica elettrica non lo mette fuori combattimento, facendogli però passare il dolore alla caviglia (potrebbe tornare in campo da giovedì prossimo). Come sempre sobria e priva di livore la reazione abelista, affidata a un comunicato ufficiale: «Ci complimentiamo con gli avversari per la prestazione di stasera, e ci felicitiamo al tempo stesso per il brillante sorpasso operato, nel Giudizio Universale, ai danni della voce “il Palermo in serie A”. Stiamo già lavorando per riprenderci, con la lealtà e la signorilità che ci contraddistinguono. I nostri giocatori sono in ritiro in un Internet Café e, a quest’ora, dovrebbero già essere state imbucate tre o quattrocento schede elettorali. Per non disperdere il voto, abbiamo deciso di sostenere la voce che ci rappresenta al meglio: voteremo tutti Palermo».


Seconda giornata (12 ottobre 2000)
Sporting Abele - Real Caino 9-1

FORMAZIONI
SPORTING ABELE: Sciotto, Inserra, Cavadi, Moni Giardina, Trotta, Ziccone, Brancati
REAL CAINO: Faillaci, Torre, Bombolino, Nociforo, Gianfranco Inzirillo, Stefano Inzirillo, Ciccio Guarnaccia

RETI
Trotta (Abele); Brancati (Abele); Inserra (Abele); Brancati (Abele); Brancati (Abele); autorete Torre (Abele); Brancati (Abele); Guarnaccia (Caino); Trotta (Abele); Cavadi (Abele)

CRONACA
L’ex grande escluso Cavadi al posto dei soliti parenti di Moni, José Manli schierato nel ruolo più adatto alle sue caratteristiche (cioè lontano dal terreno di gioco), un misterioso portiere venuto dalla Francia, alcuni innesti di ottimo livello; il tutto condito da una buona dose di culo. Sono gli ingredienti della inaspettata vittoria dello Sporting Abele che, nella seconda di campionato, ha riagganciato in classifica il Real Caino vincendo la partita addirittura per 9 a 1.
Il punteggio non deve ingannare. Più che la gara, in effetti, è importante raccontare il lungo prepartita. Un prepartita che inizia domenica sera quando, durante un’amichevole apparentemente senza pretese, un sicario venuto dal mare si avvicina al terreno di gioco, spara su entrambe le caviglie di
José Manli e si allontana tra gli applausi di Giardina e compagni su un battello battente bandiera abelista.
Il secondo colpo di scena si registra alle 21.45 di giovedì: quindici minuti prima dell’orario d’inizio, uno strano personaggio dai capelli rossi si presenta al campo canticchiando la Marsigliese e sostenendo di chiamarsi
François Sciottò. L’uomo passa inosservato e nessuno si insospettisce neppure quando Moni Giardina, il diabolico capoclan dell’Abele, lo accoglie abbracciandolo, sollevandogli il parrucchino e baciandolo nel mezzo del cranio pelato. Solo più tardi si capirà che il portiere acquistato dall’Abele altri non è che Fabien Barthez: ha infatti un’agilità scimmiesca, un culo spropositato, e soprattutto è bastardo come può essere solo Barthez.
Il terzo episodio si verifica cinque minuti dopo: mentre le squadre reclamano le chiavi degli spogliatoi, quattordici energumeni, che sostengono di aver prenotato lo stesso campo per lo stesso giorno e la stessa ora, si insediano sul terreno destinato ad ospitare la biblica sfida e cominciano a giocare come se nulla fosse. La spiacevole situazione viene presa in mano con grande fermezza dal custode del campo che, di fronte alle civili rimostranze di Caino e di Abele, non esita un istante ad imbarcarsi sul primo volo per Marrakech. Così la sfida comincia con un’ora di ritardo e - come in seguito si scoprirà - sarà proprio questo particolare a rivelarsi decisivo. Già a partire dall’undicesimo rintocco (quando cioè è da poco iniziato il primo tempo) si colgono infatti i primi segni della trasformazione - destinata a compiersi a mezzanotte in punto - che interesserà
Nicola Nociforo, colonna portante della difesa del Caino. Il giocatore, apparso parecchio nervoso già prima della gara («Non capivamo perché avesse gli occhi iniettati di sangue e chiedesse continuamente dove abitano i tre porcellini», dichiarerà il mister, ancora sotto choc, a fine partita), comincia infatti ad isolarsi dal gioco, coprirsi vistosamente di pelo ed ululare verso la luna. In queste condizioni per gli abelisti è un gioco da ragazzi prendere il largo, infilando nove palloni alle spalle di Faillaci. L’unico gol del Caino è realizzato da Guarnaccia, il solo giocatore capace di lottare dal primo all’ultimo minuto. La partita si chiude poco prima del sorgere del sole quando, sull’ennesimo attacco abelista, Nicola si avventa sul pallone e, dopo averlo addentato e dilaniato, ne divora i resti sputando la camera d’aria. Signorile, pur nell’amarezza della sconfitta, il comportamento del tecnico del Real Caino. «Purtroppo non posso dirvi niente - ha risposto ai dirigenti avversari ed ai cronisti che lo avvicinavano per intervistarlo - perché sono in silenzio stampa. La nostra squadra ha deciso di affidarsi ad un portavoce, quindi parlate pure con Nicola. Buon lavoro e in bocca al lupo».


Prima giornata (28 settembre 2000)
Real Caino
- Sporting Abele 4-3

FORMAZIONI
REAL CAINO: Faillaci, Daniele Giardina, Bombolino, Nociforo, Gianfranco Inzirillo, Stefano Inzirillo, Ciccio Guarnaccia

SPORTING ABELE: Lizzio, Inserra, Fortuna (ripeto: Fortuna, non Cavadi), Moni Giardina (mah), Trotta, Ziccone, José Manli

RETI
S. Inzirillo (Caino)
; Fortuna (Abele); Trotta (Abele); S. Inzirillo (Caino); S. Inzirillo (Caino); Guarnaccia (Caino); Trotta (Abele)

CRONACA
Nel giorno del suo ventottesimo compleanno (cento di questi giorni, vecchio!) Sergio Ziccone, l’unico abelista che ci sta ancora simpatico, ingoia insieme alla sua squadra una sconfitta meritatissima ma evitabile. Poteva finire quattrocento a zero per il Caino, invece è finita quattro a tre e per un bel po’ gli abelisti hanno sperato di rub... ehm, di vincere la prima di campionato. Il primo gol del torneo è di Stefano Inzirillo: il bomber, servito perfettamente da Guarnaccia, concretizza la supremazia territoriale dei Caini, che avevano già impegnato il portiere Lizzio in un numero spropositato di parate, sbagliando un sacrosanto calcio di rigore e rinunciando, per eccesso di signorilità, a tirarne un secondo, sacrosanto anch’esso (basti dire che il fallo era di Moni Giardina). L’Abele si fa vedere in attacco solo in rare occasioni: in una di queste Faillaci immola l’occhio sinistro per respingere un tiro a botta sicura di José Manli. L’uno a zero (punteggio del tutto inedito nella coppa del Bene e del Male) sembra destinato ad essere il risultato finale, quando a movimentare la serata ci pensa l’imprevedibile portiere del Real Caino. Sul diagonale di un certo Fortuna (acquistato in extremis dal “tecnico” abelista Giardina pur di escludere Cavadi: e la panchina degli sconfitti già scotta) Faillaci decide infatti di imitare Toldo cominciando dalla cosa che gli riesce più facile: la cazzata sul tiro di Wiltord nella finale con la Francia; è il pareggio dell’Abele. A questo punto, con il custode del campo pronto a chiamare la forza pubblica per fare sgombrare le squadre e gli avversari prenotati per le dieci che scalpitano e bestemmiano ai bordi del terreno di gioco, la gara subisce un’accelerazione da comiche di Ridolini. Al 90° Trotta, lanciato in contropiede, porta in vantaggio l’Abele. Pochi minuti dopo, al 90°, gli risponde InziGol vincendo il suo duello personale col portiere abelista Lizzio che – dopo avergli respinto in tre secondi ventisette tiri consecutivi – deve capitolare sul ventottesimo rimpallo anche perché Bombolino (eroicamente in campo pur se febbricitante) lo ha intanto legato a terra con un pesante cinturone di cuoio e gli altri giocatori del Caino stanno cercando in gruppo di sodomizzarlo. Il tempo di battere la palla al centro e, al 90°, lo stesso InziGol stende gli abelisti con una sleppa dal limite così potente che, per capire che è stato gol, bisogna attendere il referto dei vigili del fuoco sull’improvviso incendio che ha distrutto la rete della porta, quella di recinzione e diversi chilometri della campagna circostante. Nel frattempo (siamo intanto giunti al 90°) è Gianfranco Inzirillo a fornire a Ciccio Guarnaccia, il Passiatore dei poveri, un perfetto pallone sotto porta con su scritto “basta spingere”. Sul 4 a 2 accorcia le distanze ancora Trotta; ma il forcing finale degli abelisti è vano: mentre Nicola Nociforo si oppone alle offensive avversarie con una precisione tale da far sospettare che ci sia in giro un terzo gemello, molto più forte dei due finora conosciuti, lo stoico Daniele Giardina, che ha lasciato sul campo un testicolo e una caviglia, resiste fino all’ultimo agli attacchi avversari. Infine Faillaci, preoccupato che negli spogliatoi i compagni vogliano fargli il culo, decide di fare largo uso di questa preziosa parte del corpo umano e salva il risultato con due uscite alla disperata. Il Caino vince, la curva esulta, gli abelisti rosicano. E l’arancino si impenna!

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